Solskjaer promises to stick with Lingard despite dry spell

The England international’s disappointing start to the season continued against Crystal Palace, but he has received the backing of his manager

Ole Gunnar Solskjaer has defended Jesse Lingard’s poor start to the season, insisting his “energy” is important to the way Manchester United play.

Lingard, 26, struggled in the opening two games against Chelsea and Wolves and was hauled off after 56 minutes in Saturday’s dismal 2-1 home defeat to Crystal Palace.

The England international, who finished last season with five goals in all competitions, has not scored in the Premier League since Solskjaer’s first game in temporary charge against Cardiff City in December.

But the United boss is adamant that he will remain an integral part of his side, though 17-year-old Mason Greenwood, who replaced him against Palace, is pushing for more playing time.

When asked if he was concerned by Lingard’s early season form, Solskjaer said: “No. We stick together.

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“Jesse’s not scored any goals in the last three games, no, but he’s been a big part of our team and will continue being an important part.

“The energy he gives us is lively, but we felt Mason [Greenwood] had to come on and create something and we’ll see more of Mason.”

Alexis Sanchez was once again overlooked amid the possibility of a switch to Serie A side Inter.

Solskjaer concedes the Chile international might well leave Old Trafford but is prepared to use him if he stays.

“Alexis is a quality player and we don’t have loads of options,” he added. 

“So, if there’s an offer good enough for the club and him, maybe he’ll go. If not, he’s still our player and he’s a quality player, no doubt. He’s been training well.”

Luke Shaw was replaced in the first half by Ashley Young after feeling tightness in his hamstring, although Solskjaer is hopeful he will be fit enough for the trip to Southampton next weekend.

“We will do the scans [Sunday] but he felt something in his hamstring,” the manager said. “Hopefully he won’t be too bad and will be back for Southampton.”

United are in action again next Saturday when they visit Southampton at St Mary’s.

Kurt Albert grave per un incidente in via ferrata

La leggenda dell’arrampicata tedesca Kurt Albert è in terapia intensiva dopo una caduta da una via ferrata in Baviera, Germania.

Il 56enne tedesco Kurt Albert, uno dei miti dell’alpinismo e dell’arrampicata, domenica scorsa è stato vittima di una caduta di 18 metri dalla via ferrata “Höhenglücksteig” in Baviera, in Germania, e attualmente versa in condizioni gravissime all’ospedale.

Non ci sono dettagli precisi riguardo la dinamica dell’incidente. Albert è stato immediatamente trasportato in elicottero all’ospedale e le sue condizioni non sono migliorate dal momento del suo ricovero.

Albert è famoso per la sua attività pionieristica dapprima nello Frankenjura dove abita, poi in tutto il mondo, dalla Patagonia al Karakorum, passando per la Groenlandia. Sicuramente è stato una delle fonti di ispirazione più importanti per l’arrampicata. E’ stato lui che ha inventato il termine “rotpunkt” nel 1975 per indicare quando una via sportiva è stata salita in libera, senza aiuti artificiali di nessun tipo. Ma soprattutto ha segnato con il suo stile un nuovo modo per affrontare e vivere l’arrampicata e l’avventura sulle grandi pareti.

Ultima notizia ore 13:00 del 28/09/2010
Contrariamente alle numerose notizie comparse in rete, tra cui quella di Der Spiegel, Kurt Albert non è morto. Versa in condizioni gravissime, ma l’agenzia di stampa tedesca DPA ci ha appena confermato al telefono che Albert è ancora vivo.

AGGIORNAMENTO DEL 29/09/2010
– Kurt Albert è morto. Addio ad una leggenda dell’arrampicata. La leggenda dell’arrampicata tedesca Kurt Albert (56enne) è morto ieri sera alle 20.45 in seguito all’incidente di domenica scorsa su una via ferrata della Baviera, in Germania.

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Barbara Raudner libera Mauerblümchen 8b+/8c nel Frankenfels

Nel mese di settembre Barbara Raudner ha liberato Mauerblümchen 8b+/8c nella falesia Frankenfels in Austria.

Le prime saliite in libera al femminile sono cosa rara. Così la prima libera di Mauerblümchen – ossia Viole – da parte dell’austriaca Barbara Raudner non poteva passare inosservata. Ma c’è di più: Barbara Raudner ha chiodato la via nella falesia Frankenfels insieme al local Hermann Leb, poi l’ha liberata a metà settembre, suggerendo il grado 8b+/8c. Dunque, a parte le difficoltà pura della salita, quello che che più colpisce è l’impegno a tutto tondo di Barbara Raudner in questo progetto. Dall’individuazione della linea, alla sua pulizia e poi alla prima rotpunk.

La sua è stata un’esperienza completa. Un percorso "dall’inizio alla fine" che, purtroppo, da molto tempo non è più così in "voga", anzi è diventata quasi estraneo a molti climber anche del cosiddetto "sesso forte". Eppure quella della creazione di una via e della sua successiva salita in libera ha segnato la nascita e l’evoluzione dell’arrampicata sportiva. Nessun climber di "punta" poteva sottrarsi. Di più: aprire la propria via era parte fondamentale e distintiva del gioco e della ricerca. Era ciò che gli dava spessore. Chissà… oltre a sognare le ripetizioni di ciò che gli altri hanno aperto, forse si ricomincerà a sognare e realizzare anche le linee che non ci sono!

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Nuova via estrema in Galles

Il 26/12/2010 Pete Harrison ha effettuato la prima salita invernale della via di misto più difficile del Galles, Are You Having it about the Woolly Mammoths (28m, XI 10) nel Llanberis Pass.

Come riportato ieri, le condizioni in Galles sono veramente eccezionali, e soli due giorni fa Pete Harrison ha effettuato la prima salita di “Are You Having it about the Woolly Mammoths” XI 10 sullo Scimitar Ridge nel valle soprastante Llanberis, nel Galles del Nord.

La linea segue una via estiva gradata E4 6b e sale una parete strapiombante di 15m, protetta da tre chiodi, nuts e friends, prima di raggiungere una sottile colata di ghiaccio.

Harrison ha liberato la via di 28m dopo averla lavorata dal basso, descrivendola come "Un sensazionale test invernale che presenta un’arrampicata faticosa e tecnica su piccole prese lungo una parete che strapiomba costantemente". Se confermata, questa è la via di misto più difficile del Galles.

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Matteo Della Bordella e l’arrampicata a ciclo continuo

Il diario di mezza estate 2010 di Matteo Della Bordella: un intenso viaggio arrampicata dalle Dolomiti al Canton Ticino che tra le altre ha fruttato la prima libera di Nel dubbio sali 230m , max 8a, 7a obbl. (Parete sud Val Foioi, Val Bavona, Canton Ticino) e l’apertura di Non è un paese per vecchi 430m, 7c+ max, 7b+/7c obbl., a Linescio sempre nel Canton Ticino.

E’ da tempo che seguiamo Matteo Della Bordella. Il Ragno di Lecco che, in questi ultimi anni, secondo noi si è distinto, non solo per le vie nuove e ripetizioni di alto livello dal Ratikon alla Sardegna, dalle Dolomiti al Monte Bianco, dalla Groenlandia al Messico, ma anche e soprattutto per una passione e un’intensità definita da tutti i suoi compagni d’avventura (da Fabio Palma a Simone Pedeferri ad Alessandro Baù, per citarne solo alcuni) come irrefrenabile. E’ questo “fuoco sacro” per l’alpinismo e l’arrampicata di “esposizione” che ci ha incuriosito. Quello stesso ardore che a questo “timido” e sempre riservato 25enne ricercatore universitario ha fruttato il Premio Cassin per l’alpinismo nel 2008. Ora, in questa mezza estate già trascorsa, Matteo ha continuato la sua corsa inarrestabile ed infaticabile ripetendo, liberando e aprendo nuove vie ad un ritmo vertiginoso. Ma qual è il filo che unisce questo percorso? E qual è la molla che lo spinge… cosa cerca in parete Matteo Della Bordella? E’ proprio questo che gli abbiamo chiesto di raccontarci in questo “diario di mezza estate” prendendo spunto dalla sua avventura e mancata ripetizione, insieme ad Alessandro Baù, su Fantasia (grande via di Maurizio Giordani sulla Marmolada d’Ombretta). Ma anche dalla prima libera con Fabio Palma di “Nel dubbio sali” bellissima via aperta da Luca Auguadri in Val Bavona (Canton Ticino) e dall’apertura e recentissima libera – con Luca Auguadri – di “Non è un paese per vecchi” difficile e bella via su una parete praticamente inesplorata del Canton Ticino.

DIARIO DI MEZZA ESTATE di Matteo Della Bordella

Cronaca scritta in una giornata di mezza estate, un’estate 2010 che è ancora a metà e che mi auguro che ancora tante soddisfazioni ed avventure potrà regalarmi anche se fino ad oggi 5 agosto mi ha già dato molto. L’ultimo mese è stato per me decisamente positivo dal punto di vista delle vie salite: sono riuscito a mettere insieme un buon numero di belle ascensioni effettuate quasi tutte in arrampicata libera. Tra queste quelle che sono state senza dubbio più significative per me sono state il bel tentativo di ripetizione di Fantasia in Marmolada (arenatosi a 5 tiri dalla fine a causa di un forte temporale), la prima libera di “Nel dubbio sali”, e l’apertura e prima libera, effettuata insieme a Luca Auguadri della via “Non è un paese per vecchi”.

Si tratta di vie ed esperienze profondamente diverse tra di loro, ma tutte per me rilevanti per diversi motivi, sono tutte vie che mi hanno messo a dura prova ed hanno rappresentato per me delle belle sfide che si sono concluse in due casi con un successo ed in un altro caso con un “parziale successo” – che in realtà è poi un fallimento. E’ questo proprio quello che cerco nell’andare a ripetere vie in montagna, l’incertezza della riuscita, il fatto di dover sempre rimanere concentrati fino alla fine e di riuscire a portare l’arrampicata libera ai massimi livelli (personali) in condizioni dove la mente suggerirebbe di rinunciare.

Mi piace vincere alla fine ovviamente, ma non “vincere facile”, il successo facile su una via non mi dà quel senso di soddisfazione ed appagamento che cerco e se su una via vinco facile non la considero per me di gran valore, do molto più valore invece ad un fallimento, come su Fantasia, arrivato con l’onore delle armi e dopo esserci battuti sul campo. Alcuni amici mi hanno detto che non mi fermo mai e forse hanno ragione, la mia soddisfazione infatti spesso non si esaurisce una volta che arrivo all’obiettivo ma cerco sempre di guardare avanti a nuove sfide e possibilità per migliorarmi: è sempre bello e speciale riuscire a stupirsi di se stessi e delle proprie capacità anche quando a priori diresti il contrario.

…E stupirci di noi stessi è proprio quello che è capito a me e Luca martedì 3 Agosto, quando alle 20.15 di sera arriviamo all’ultima sosta della nostra “Non è un paese per vecchi” dopo aver percorso entrambi la via in libera, ed entrambi da primi tutti i tiri più duri. E’ una via incredibile ed è stato un risultato inaspettato, pensavo che l’ottavo tiro, da me definito “old men killer” (ammazza vecchi), mi avrebbe respinto più e più volte e che non avrei trovato la concentrazione necessaria per caricare quel piccolo appoggio per il piede ed invece – dopo alcune esitazioni – sono riuscito a fare il vuoto nella mia mente e salire verso l’alto. Ma la nostra via non si riassume certo in questo tiro, quello che la caratterizza davvero è la sua continuità ed il fatto che fino alla fine non regala mai nulla, per Luca infatti il tiro “chiave” non è stato l’ ”old men killer” ma i due successivi, che invece dal canto mio ho trovato impegnativi ma più gestibili. Questa apertura è stata un’esperienza unica, sei giorni in totale in parete con Luca (4 di apertura, 1 per provare i tiri, 1 per la libera). Tra me e Luca si è creato un gran bel legame, siamo molto simili, anche se lui è 4 anni più giovane, stesse idee su come scalare ed aprire, stessi obiettivi e motivazione: mi auguro fortemente che riusciremo ad effettuare altre belle salite insieme in futuro.

Anche per il legame con Luca ci tenevo a salire in libera la sua via “Nel dubbio Sali”, via "gioiello" della Val Bavona, aperta nel 2007/2008 da Luca Auguadri, a soli 18 anni ed alla sua prima esperienza di apertura (accompagnato da compagni di Liceo che lo assicuravano). Dico a Luca che è stato un grande per questo biglietto da visita e non aggiungo altro, andate a verificare perché ne vale la pena! Luca aveva già liberato tutta la via ad eccezione del secondo tiro, del quale aveva fatto tutti i movimenti ma non era riuscito a concatenarli a causa di un passaggio di coordinazione e decisione alla fine della sezione chiave. Il 28/7 in compagnia di David Bacci sono riuscito nella prima salita RP della via (6a+/8a/7b/7a/7c/7a/7a), liberando anche il secondo tiro che io valuto 8a (giudizio concorde con la stima di Luca ed altri ripetitori). Dopo questo tiro molto tecnico su placca verticale la via assume un carattere decisamente più fisico e si sviluppa su diedri e lame, per poi tornare in placca negli ultimi 2 tiri finali. Ritengo che questa possa essere una delle vie più belle del Canton Ticino per la varietà di scalata, la roccia, l’ambiente ed alcuni tiri veramente caratteristici come il quinto tiro di 7a da me definito "il changing corners dei poveri" o il fisico 7c dove c’è da "tirare come muli" (cit.)

Infine le “note dolenti”, ovvero l’esperienza su Fantasia, della quale ho già scritto in abbondanza per il sito dei Ragni di Lecco, al quale rimando per ogni approfondimento. Un’esperienza, aldilà del valore in sé della nostra prestazione, che mi ha senza dubbio segnato, mi ha fatto conoscere un nuovo mondo per scalare sulle alte difficoltà senza l’uso dello spit.

La mia via ideale? Chiodatura di “Fantasia”, continuità ed ingaggio di “Non è un paese per vecchi”, difficoltà di “Nel dubbio Sali”, “Coelophysis” o maggiori superate in libera ed a vista, il tutto su una big wall in quota alpina o extraeuropea. Forse utopia, forse no, chi può dirlo? Tra i miei tanti obiettivi per la seconda metà dell’estate la mia rincorsa continua e la motivazione è sempre alta!

Ringrazio Kong, Adidas e Sport Specialist per il materiale tecnico ed il supporto fornito

Matteo Della Bordella – Ragni di Lecco

Per la cronaca ecco le altre salite da me effettuate di cui parlavo ad inizio articolo, se vi interessano altre info per ripetizioni contattatemi pure:
Jack Daniels: è una classica multipitch della Svizzera centrale, seppur poco conosciuta da noi italiani, si trova nella Goschenertal e l’accesso alla via è caratteristico perchè si effettua passando in una grotta (la grotta dei cristalli) che sbuca a metà parete. La via è composta da 5 tiri 7b+/7b+/7c/7b+/7c+. Offre un’arrampicata varia, prevalentemente tecnica con un primo tiro difficile su tacche ed un ultimo tiro un po’ più fisico su una prua svasata. Ho salito questa via RP il 4 luglio con Luca Auguadri.
Bikini Zone: é una via recente aperta da Lukas Durr ed altri soci nel 2004 al Moor, la parete forse più bella come roccia ed esteticamente del gruppo dell’Alpstein. Anche qui si tratta di un posto poco conosciuto a noi italici, la via è molto bella e non ha nulla da invidiare a nomi più famosi di altre vie in Ratikon e Wenden. Tuttavia il primo tiro anche se solo 7a è veramente lozzo, ci sono infatti una trentina di metri di roccia brutta prima di raggiungere la fascia compatta. La via 7a/7b/6c+/7c/7c/7a/7c+/7a l’ho salita mercoledì scorso 21/7 con Fabio Palma, tutta in libera in giornata, tranne il primo tiro che dopo che mi si sono rotte due prese ed aver scalato sul fango mi sono rifiutato di rifare. Il 7c+ è un boulder fisico con piedi spalmati, i due 7c sono molto tecnici, nel complesso, appunto, è una via che consiglio.
Mares: é la via apparsa di recente su PlanetMountain dopo la ripetizione di Matteo Giglio &Co. Sinceramente io non ero nemmeno al corrente della sua esistenza, quindi ringrazio Matteo per averla pubblicizzata. E’ una via ideale da fare in giornata anche quando la temperatura non è proprio altissima come domenica, la roccia è molto bella ed i primi 5 tiri sono i più interessanti; tuttavia vale la pena di farsi anche i noiosi quattro tiri di placca successivi perchè  negli ultimi 2 tiri l’arrampicata ritorna ad essere entusiasmante. Ho percorso la via in stile RP in giornata, domenica 25/7 con il fido David Bacci. A mio avviso il terzo tiro si aggira su una difficoltà di 7b+/c, mentre per il resto la relazione ed i gradi li ho trovati corretti. La chiodatura la ritengo in certi punti distanziata ma sempre sicura. Faccio i miei complimenti agli apritori ma penso che soprattutto nei tratti più difficili alcuni fix avrebbero potuto essere evitati.
Djin Fitz: Bella ed impegnativa via di Mussatto sulla Paroi d’Anterne, le difficoltà tecniche sono sempre molto elevate e la roccia è estremamente compatta e tagliente. La chiodatura è piuttosto ravvicinata, anche sui tiri più facili. La via 6a,7b+,7a,6c,7b,7b,5c,7c+,7c+,7c+,6b,7a+,6c l’ho salita a fine giugno con Nicola Vonarburg; i tre 7c+ non li ho saliti in libera.
Die Herbstzeitlose: Via abbastanza recente aperta da S. Siegrist ed Ines Papert al Signal, ottima alternativa ad inizio stagione quando il Wenden è ancora bagnato, difficoltà continue e scalata interessante. La via 4,6b,7b,7a,7b,7b,7b+,7c,6c l’ho salita a giugno con Fabio Palma, tutta in libera tranne il quinto tiro di 7b dove mi si è rotta una presa.
Cleopatra: Celeberrima via di alta difficoltà sul Reissend Nollen, Wenden. Salita il 3 luglio con Luca Auguadri, purtroppo abbiamo preso il temporale una volta in cima, non appena stavamo iniziando a riprovare i tiri più duri per la libera, torneremo!

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Sasha DiGiulian su Pure Imagination

Il video di Sasha DiGiulian su Pure Imagination, 9a a Red River Gorge, USA.

Ecco il video di Sasha Di Giulian sul suo primo 9a, Pure Imagination a Red River Gorge, USA salito questo ottobre. Keith Ladzinski e Andy Mann hanno filmato e testimoniato tutta la salita e Ladzinski ci ha raccontato: “E’ stato sorprendente guardarla, ha combattuto sulla via, immersa nella muta foresta, il tutto era abbastanza surreale. Andy Mann e io la stavamo filmando, cercando di stare zitti. E’ stato intenso filmare e vederla entrare nella storia. “

Sasha Di Giulian su Pure Imagination 9a

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Cervino, via Bonatti in 7 ore 14 minuti per Aufdenblatten e Lerjen-Demjen

Il 27/09/2011 gli alpinisti svizzeri Patrick Aufdenblatten e Michael Lerjen-Demjen hanno salito in 7 ore 14 minuti la parete nord del Cervino lungo la via Bonatti (ED+ 1200m)

Bella e velocissima salita ieri sulla parete nord del Cervino, dove il 23enne Patrick Aufdenblatten e il 26enne Michi Lerjen-Demjen hanno ripetuto in sole 7 ore e 14 minuti la famosa via aperta da Walter Bonatti, in solitaria ed in inverno, con uno straordinario e storico exploit durato dal 18 al 22 febbraio 1965.

I due alpinisti svizzeri formano un esperto team che ha arrampicato assieme dallo Yosemite fino alla ripetizione, che risale all’anno scorso, della via del Naso di Z’Mutt aperta da Alessandro Gogna e Leo Cerutti nel 1969, proprio sul Cervino. Per la loro bella “corsa” sulla via Bonatti i due si erano presentati all’attacco già sabato scorso ma le condizioni non erano ottimali, quindi hanno scelto di aspettare un momento migliore, che è arrivato praticamente subito dopo. Così, già lunedì scorso, sono saliti al rifugio Hörnli, dove alle 3:35 della mattina sono partiti per la Bonatti che, particolare importante, non avevano mai salito in precedenza.

Un’ora e cinque minuti più tardi erano alla crepaccia terminale, da dove inizia la prima sezione su terreno verticale e misto sotto il Naso di Zmutt. Da qui hanno continuato lungo la Traversata degli Angeli, sette tiri in diagonale che grazie alle condizioni eccellenti sono riusciti a salire senza intoppi. Tre ore e mezza dopo la partenza dal rifugio avevano già finito questa sezione della via, poi sono entrati nella parte superiore della parete nord. Il terreno qui è difficile e richiede grande concentrazione, specialmente quando si arrampica in conserva come Aufdenblatten e Lerjen-Demjen che, neanche quattro ore più tardi e 7 ore e 14′ dalla base della parete, sono sbucati in cima. Quindi, 10 ore dopo la loro partenza dalla Hörnlihütte erano già rientrati al rifugio.

Dopo la salita i due ci hanno raccontato che “Anche se siamo riusciti a fare un’impresa top, nell’alpinismo non si possono paragonare singole prestazioni. Quello che ci ha fatto davvero piacere però è stato ricevere il messaggio di congratulazioni di Ueli Steck, e questo significa molto per noi. Ma ci è chiaro che non avevamo né le stesse condizioni, né lo stesso stile di Ueli. Si tratta di una evoluzione di quello che altri hanno fatto prima di noi. La nostra performance sarà seguita da altri, non per battere i record, ma per progredire a livello personale.”

Per la cronaca, questi 1200m gradati ED+ sono stati ripetuti per la prima volta dai polacchi R. Berbeka, J. Strycznski, R. Sfafirski e A. Zyzak dal 12 al 13 agosto 1966. Poi le ripetizioni non hanno certo abbondato, si può dire che la via è stata ripetuta assai raramente. Ricordiamo che nel 1994 la Bonatti sulla Nord del Cervino è stata ripetuta dalla francese Catherine Destivelle in solitaria e in quattro giorni, mentre nel marzo 2006 lo svizzero Ueli Steck ha ripetuto la via in 25 ore. Infine, nell’aprile di quest’anno anche gli alpinisti italiani Marco Farina, Arnaud Clavel e Maurizio Rossetto hanno effettuato non solo una delle pochissime ripetizioni della via Bonatti ma forse anche la prima ripetizione italiana.

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Fowler e Turnbull, prima salita di Mugu Chuli in Nepal

Gli alpinisti britannici Mick Fowler e Dave Turnbull hanno effettuato la prima salita di Mugu Chuli (6310m) in Nepal.

Il Club Alpino Brittanico (BMC) ha pubblicato un breve report in cui dichiara che Mick Fowler e l’amministratore delegato del club Dave Turnbull hanno scalato l’inviolato Gojung, riconosciuto anche come Mugu Chuli e situato nella remota Kajichuwa Valley. Il duo ha inviato un succinto messaggio da Kathmandu affermando “Successo sul Gojung (Mugu Chuli) 4 giorni di salita, 3 giorni di discesa + tempesta in cima. Più difficile del previsto e difficile discesa.”

Commentando sulla rivista britannica Climber prima della partenza Fowler aveva spiegato: “L’obiettivo che ho in mente è una accattivante goulotte che conduce direttamente alla vetta nel centro della molto ripida parete ovest. A seconda delle informazioni che abbiamo sembra che questo sia un obiettivo eccezionale in un’area dell’Himalaya che molto raramente è stata visitata ed è pieno di terreni inesplorati. Soltanto arrivare li sarà una bella avventura e mi aspetto che questa sarà una spedizione impegnativa e vivace.” Conoscendo Fowler – che è attivo da più di 30 anni e nel 2002 aveva vinto un Piolet d’Or per la salita della parete nord del Siguniang – questa sarà stata un’altra delle sue.

> Intervista Mick Fowler dopo Sulamar parete nord (10/2010)

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Matteo Gambaro da 9a su Abysse alle Gorges du Loup

Alle Gorges du Loup in Francia Matteo Gambaro ha salito il suo primo 9a, la via Abyss

Segnaliamo la bella performance di Matteo Gambaro, uno dei più forti e (forse) meno conosciuti arrampicatori italiani che l’altro giorno è riuscito a salire Abysse. La celebre via di 9a, nelle Gorges du Loup in Francia, aperta da Alexandre Chabot nel 2006. Nello stesso anno il tedesco Andreas Bindhammer l’ha ripetuta e in quella occasione ce l’aveva descritta come  “una via senza compromessi: non c’è nessun riposo su tutti i 40 movimenti… una sfida assoluta.”

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Già l’anno scorso Gambaro aveva messo mano su Abysse, ma ha dovuto abbandonare il progetto a causa delle impossibili condizioni della via. Dopo aver rotto un appoggio e poi un intermedio il climber della provincia di Cuneo ne è venuto a capo l’altro giorno, salendo quindi il suo primo 9a con grado “pieno” che segue la prima libera della sua Azione Diretta 8c+/9a alla Piatta di Montemale nel 2009. Gambaro entra quindi ora – meritatamente – nel ristrettissimo club di italiani capaci di salire il 9a. A 37 anni… Complimenti!

Lee Cossey, Sneaky Snake sul Taipan Wall in Australia

L’australiano Lee Cossey ha aperto Sneaky Snake (grado 33) una nuova via di arrampicata sportiva sul Taipan Wall nel Grampians, Australia.

Lee Cossey, uno dei climbers più talentuosi d’Australia, ha aggiunto una nuova via sull’immacolata Taipan Wall nei Grampians, descritta dal fotografo Simon Carter come "una delle ultime linee importanti su una delle più belle pareti del mondo."
Sneaky Snake è lunga 55m ed era stata spittata dal 28enne Cossey circa un decennio fa. Poi, durante la scorsa Pasqua, finalmente è arrivata la libera, dopo lunghi voli a causa degli spit saltati sul passaggio chiave in alto. Cossey ha gradato la via con il grado 33 (8c, 5.14b) e alla fine ha dovuto salire i primi 7m di una via vicina per poi traversare e finire sui restanti 48m nuovi ed indipendenti. Ovviamente rimane aperta la sfida della partenza diretta
Nella primavera del 2010 Cossey, residente nelle Blue Mountains, aveva aperto Saturation Point (33) a Diamond Falls, mentre l’anno prima suo fratello Ben aveva aperto la vicina Mr Pink che, dopo White Ladder di Chris Webb – è una delle pochissime vie in Australia gradate 34. Forse con la tremenda partenza diretta di Sneaky Snake si alzerà l’asticella anche nel più grande paese dell’Oceania?

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